Ortodonzia
15/12/2012
Navigazione, Medicina
L’Ortodonzia studia e cura le malocclusioni. Siamo in presenza di una malocclusione quando i denti non sono ben allineati, quando le due arcate, superiore e inferiore, non combaciano bene tra loro, quando c’è uno squilibrio nella crescita delle ossa mascellari. Gli apparecchi ortodontici, quindi, non servono solo a “raddrizzare i denti” e migliorare l’estetica del sorriso, ma anche a ristabilire un buon equilibrio funzionale.
Esistono diversi tipi di apparecchi ortodontici. In linea di massima, gli apparecchi possono essere suddivisi in due grossi gruppi: mobili e fissi.
Le apparecchiature ortodontiche mobili si utilizzano prevalentemente nei bambini per guidare l'eruzione dei denti e per correggere le malposizioni delle ossa mascellari.
Gli apparecchi fissi, invece, si applicano sui denti permanenti e sono costituiti da brackets (le famose "piastrine" metalliche) "incollati" ai denti e collegati da fili metallici. Nei pazienti con particolari esigenze estetiche, si possono utilizzare brackets in ceramica invece di quelli metallici
Inoltre negli adulti è possibile ricorrere a tecniche ortodontiche invisibili: l'ortodonzia linguale, in cui i brackets sono applicati sul versante interno dei denti, e la tecnica Invisalign® (www.invisalign.com), nella quale sulle impronte dei denti del paziente si costruiscono, con un particolare software, delle mascherine trasparenti che spostano progressivamente i denti.
Comunque, sarà lo specialista, dopo un attento esame del paziente, delle radiografie e dei modelli in gesso, a scegliere il tipo di apparecchio e la tecnica più adatti per ogni singolo caso clinico.